La terra dei cachi
La terra dei cachi
Autori: Belisari -Conforti- Civaschi-Fasani (Elio e le Storie Tese)
E’ la canzone che ha fatto conoscere Elio e le Storie Tese al grande pubblico, grazie a Sanremo dove il brano si piazzò secondo nell’edizione 1996 dopo essere stato in testa fino all’ultima serata. Si parlò persino di irregolarità nelle votazioni che alla fine premiarono Ron e Tosca. Il brano, tra il serio e il faceto, sciorina una lunga sfilza di vizi dell’Italia contemporanea, usi e costumi, scandali e cliché, giocando amenamente con le parole su una melodia che fece presa immediata, com’ebbe a sottolineare Pippo Baudo durante la premiazione. Si tratta di una summa del virtuosismo testuale (debitore nei confronti di Battiato ma anche di Rodolfo De Angelis) e compositivo-strumentale del gruppo più originale e tecnicamente dotato degli ultimi decenni. Con La terra dei cachi Elio e le Storie Tese mettono d’accordo critica - che li ha sempre esaltati - e pubblico - spesso disorientato dalle loro proposte fra l’avanguardia e il cabaret e dunque non sempre pronto a seguirli nei loro funambolismi. Lo fanno, peraltro, senza venire meno al loro spirito dissacrante, che li porta a esibirsi nella serata finale vestiti da alieni stile Rockets e a proporre della canzone una versione velocizzata, “compressa” in 55 secondi, per aggirare l’obbligo di restare dentro il minuto. Per altri vent’anni La terra dei cachi ha goduto di visibilità televisiva come sigla di vari programmi RAI (Italia si, Italia no; La terra dei cuochi; Il grande match) ed è stata re-incisa in versione liscio con l’Orchestra di Raoul Casadei.