Viva La Pappa Col Pomodoro
Viva La Pappa Col Pomodoro - (Lina Wertmüller-Nino Rota) – Rita Pavone - 1965
Viva la pappa col pomodoro era il motivo di punta della ricca colonna sonora che Nino Rota aveva composto per lo sceneggiato televisivo Il giornalino di Gian Burrasca, diretto da Lina Wertmüller per il Programma Nazionale (l’attuale Rai Uno) e andato in onda per otto puntate a cavallo tra la fine del 1964 e l’inizio del 1965. Era tratto dall’omonimo romanzo di Vamba (al secolo Luigi Bertelli) pubblicato nel 1912 (dopo essere comparso a puntate sulla rivista Il Giornalino della Domenica) e diventato in breve un classico della letteratura per ragazzi.
Ad interpretare l’irrequieto fanciullo Giannino Stoppani era stata scelta Rita Pavone, che diede il meglio di sé in un ruolo per niente facile, e accanto a lei c’erano un serie di grandi attori italiani, popolari anche presso il pubblico televisivo, da Bice Valori a Ivo Garrani, da Elsa Merlini a Sergio Tofano, da Milena Vukotic ad Arnoldo Foà e Paolo Ferrari. Rota si dimostrò perfettamente a suo agio nella composizione delle varie canzoni (della cui orchestrazione si occupò Luis Bacalov) che contrappuntavano lo svolgimento della storia, e particolarmente felice fu la sua mano nella scrittura di Viva la pappa col pomodoro, eletta a sigla del programma e che raccontava di un tentativo di rivolta contro le autorità scolastiche del collegio frequentato da Gian Burrasca.
Per la lunga introduzione strumentale della canzone (e anche per il lungo assolo centrale) Rota chiese e ottenne in studio di registrazione la presenza dell’austriaco Anton Karas, un virtuoso dello zither (una sorta di cetra da tavolo mitteleuropea) che il pubblico aveva imparato a conoscere (e che sicuramente Rota aveva apprezzato) come compositore ed esecutore di The Harry Lime Theme, il tema conduttore della colonna sonora del film Il terzo uomo (The Third Man) diretto da Carol Reed nel 1949. Il singolare accoppiamento della giovane voce e della esuberante interpretazione di Rita Pavone da una parte e del particolarissimo timbro dello strumento suonato da Karas dall’altra, fu alla base dello straordinario successo della canzone, vivamente apprezzata non soltanto dal pubblico degli adolescenti per i quali era stata indubbiamente pensata.