Pubblicato il
28-06-2023

Dall’autobiografia di Sergio Bernardini, Non ho mai perso La Bussola

Dall’autobiografia di Sergio Bernardini, Non ho mai perso La Bussola

Il boom economico, dalle mie parti (in sala, sulla spiaggia, sulla pelouse del giardinetto per l’aperitivo delle sei del pomeriggio e per le lunghe partite a scopone), lo si tocca con le mani, lo si respira a pieni polmoni. Il vip è di casa. Angelo Moratti in testa con, al seguito, tuta una corte di amici importanti e non soltanto per l’entità del conto in banca che possono vantare. La principessa Colonna che si presenta con abiti stravolgenti e con decolleté mozzafiato. Mariti gelosi in arrivo, al sabato, sul terzo binario con quello che il mio amico Roberto definisce con perfida battuta “il treno dei cornuti”. Donne talmente ispirate da Fellini e dalla Dolce Vita al punto di vivere l’estate attraverso un unico scopo: il bagno di mezzanotte e una corsa sulla spiaggia alle prime luci dell’alba possibilmente in compagnia della vedette di turno. Quarantenni a caccia di ragazzine, spesso e volentieri figlie di loro carissimi amici. Falchetti senza una lira in tasca, ma con una faccia di tolla come pochi (“Champagne per tutti”… poi qualcuno pagherà!), apripista per i futuri Gigi Rizzi del costume italiano

(Sergio Bernardini, Non ho mai perso La Bussola, Vallardi, Mi, 1987, pp.69-70)