Come Pioveva
Come pioveva! (Armando Gill) – Armando Gill - 1918
Siamo talmente abituati ad ascoltare Come pioveva! nelle versioni di cantanti come Achille Togliani o Luciano Tajoli che sorprende non poco il riascolto della versione del suo autore e interprete originale, Armando Gill, al secolo Michele Testa. Nella sua interpretazione il sottile velo di nostalgia e di malinconia per il tempo che passa e che si porta via le occasioni perdute è molto meno marcato di quanto faranno invece molti altri interpreti negli anni a venire alle prese con Come pioveva!. E questo perché Gill gioca molto sul fatto di porgerla come attore, quasi più che come cantante, sottolineando i passaggi narrativi con leggerezza, con una punta quasi di dileggio e cedendo poco, appunto, alla malinconia. Ma se questa canzone ormai più che centenaria brilla ancora di luce propria lo deve soprattutto alla sua struttura di canzone-racconto, ed è indubbio che a leggerne il testo sembra di leggere la sceneggiatura di un video-clip, con tanto di dialoghi tra i due protagonisti, che conferiscono al tutto una dimensione di vita quotidiana catturata da una macchina da presa e che trasformano la canzone in un piccolo film. La vicenda dell’incontro casuale dei due ex-amanti infatti si dipana prima in un portone al riparo dalla pioggia e poi su una carrozza che conduce i due protagonisti ad un altro portone, dove la giovane protagonista si congeda con una lacrima di malinconia sul volto. Immortalata da Ettore Scola che nel 1974 usa l’incipit della canzone per intitolare uno dei suoi film più famosi, C’eravamo tanto amati, la canzone troverà nuova vitalità prima nel 1973 quando, abbastanza a sorpresa, venne incisa da Mario Musella, ex cantante degli Showmen, che ogni tanto faceva riemergere nella sua interpretazione la matrice soul dalla quale proveniva, e poi nel 1975 quando i Beans la riportarono con successo, in versione pop-falsetto, al quarto posto della classifica dei 45 giri più venduti.