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Americani in Italia
Durante gli anni Sessanta, complice il Festival di Sanremo ma non solo, furono molti gli artisti americani che si cimentarono nella nostra lingua, e in questa schiera numerosissimi furono gli artisti italo-americani, figli e nipoti delle tante ondate migratorie che portarono molti nostri connazionali verso la speranza di una vita migliore da realizzare negli Stati Uniti d’America, lasciandosi alle spalle possibilità di lavoro negate o non sufficientemente offerte nel nostro Paese. Incidere in italiano e arrivare in Italia per partecipare a trasmissioni radiofoniche e televisive per molti di loro fu un richiamo irresistibile, e di buon grado Connie Francis (Concetta Rosa Maria Franconero), Frankie Avalon (Francis Thomas Avallone), Joe Damiano (Giuseppe De Angelis), Frankie Laine (Francesco Paolo LoVecchio), Timi Yuro (Rosemarie Timotea Aurro) colsero l’occasione per cantare in italiano e fare una piacevole rimpatriata nella terra dei loro nonni e dei loro genitori. Ma il fascino del Bel Paese non mancò di sedurre anche altri cantanti molto famosi, da Neil Sedaka a Paul Anka, da Gene Pitney a Dionne Warwick, dai Minstrels ai Sandpipers fino a Ben E. King, compresa una non piccola schiera di interpreti di colore legati alletichetta Tamla Motown di Detroit, che contribuirono a diffondere il rhythm & blues in Italia con le cover dei loro successi americani, come ad esempio avvenne con Stevie Wonder e le Supremes.