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Guardando la Luna
Da sempre la Luna ha suscitato sugli esseri umani un fascino particolare. Nella letteratura come nel mondo della musica le opere dedicate alla Luna si sprecano e c’è solo l’imbarazzo della scelta. In questa rassegna abbiamo dunque pensato di spaziare dal mondo delle voci della lirica - aprendo con una incisione storica del tenore Enrico Caruso del 1913, alle prese con una composizione del grande autore napoletano Vincenzo De Crescenzo dal titolo Guardanno ‘a luna o di Beniamino Gigli con Notte lunare, - al mondo dell’operetta attraverso un classico di questo genere come il Fox della luna di Virgilio Ranzato, tratto da Il Paese dei Campanelli in una incisione del 1927, che ci dà modo di riascoltare una delle voci più misteriose e affascinanti degli anni Venti come il soprano Ines Talamo. Altrettanto interessante il brano Mondlied (Canzone alla luna) con il suo refrain cantato in tedesco e un arrangiamento invece decisamente di stampo americano del 1932, dunque poco prima che la Germania fosse sconvolta dal regime nazista. A proposito di successi provenienti dagli Stati Uniti singolare è la versione di Blue moon (Luna malinconica) fornita dal Trio Dover, uno dei tanti trii vocali che negli anni Trenta affollavano il mondo della discografia italiana. E quando la Luna non c’è? Chiudiamo questa nostra prima rassegna dedicata al nostro satellite proprio nel buio notturno illuminato dalle note di Notte senza luna portata al successo da Carlo Buti e Mario Latilla, che vi proponiamo però con l’orchestra del Maestro Alberto Semprini e la voce del tenore veneziano Rico Bardi, o Enrico Lombardi come in realtà l’artista si chiamava.
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