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L’ emigrazione
Quello dell’emigrazione italiana è un fenomeno di enorme portata, che non ha eguali in nessun’altra nazione: sono quasi 27 milioni i concittadini emigrati fra il 1876 e il 1988. Il picco tuttavia lo si è registrato nel 1913, con 870 mila espatri, in prevalenza verso paesi extraeuropei e un record di affluenze rappresentato dagli Stati Uniti (45%). L’emigrazione, al 70% dal Meridione, ha prodotto una grande quantità di canti popolari e d’autore. Per questa antologia abbiamo selezionato motivi tradizionali riproposti in chiave di revival (Italia bella mostrati gentile; Merica Merica) e canzoni d’autore che raccontano tragedie della navigazione (Titanic; Il tragico naufragio della nave Sirio) e storie individuali d’inizio secolo (Amerigo). C’è poi l’emigrazione interna, che ha caratterizzato buona parte del secolo andato: a questa si riferiscono canti popolari come Maremma amara e affreschi del Nord industriale in grado di attirare le popolazioni del Meridione come Il treno che viene dal Sud e L’Auto targata “TO”. Il movimento della canzone politica, lanciato proprio a metà degli anni Sessanta, ha prodotto numerosi atti d’accusa nei confronti di un fenomeno che, dietro promesse di felicità, nascondeva sfruttamento e umiliazioni. Tra questi: Partono gli emigranti, A Zurigo uno mi dice, La ballata dell’emigrazione. La raccolta si chiude con Pane e coraggio, una riflessione amara sulla nuova emigrazione che porta folle di disperati ad attraversare il Mediterraneo per sbarcare sulle nostre coste, trasformando il Bel Paese nella nuova terra promessa.