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Renato Carosone
A cent’anni dalla nascita, ricordiamo Renato Carosone (1920 – 2001) con una raccolta di grandi successi, a testimonianza di un talento eccezionale che seppe rinnovare la canzone napoletana con gusto e ironia prefigurando la sua evoluzione come world music, fecondata cioè da elementi mediterranei, arabi e americani.
Pianista virtuoso, diplomato al conservatorio, Carosone fu il primo artista italiano – contemporaneamente a Modugno - a sfondare nelle classifiche d’oltreoceano, con Torero (nel 1958) mentre Tu vuo’ ffà l’americano (1956) è presente in varie colonne sonore di Hollywood, fra cui “The Talented Mr. Ripley” dove viene cantata da Matt Damon e Fiorello.
E’ solo la punta dell’iceberg di un repertorio di sempreverdi che continuano a risuonare in radio e in televisione anche grazie a nuove interpretazioni.
La cifra stilistica di Carosone va individuata in quella zona di mezzo fra swing, night club e cafè-chantant: una miscela che esplose nella Napoli del secondo dopoguerra dove le truppe americane stazionarono a lungo favorendo l’assimilazione di ritmi ed espressioni diventate poi pane quotidiano nel Paese.
Su questa base musicale s’innesta un gusto per la parodia ereditato dalla grande tradizione umoristica napoletana, precursore di quel genere demenziale che da Spike Jones porta a Elio e le Storie Tese.
La produzione discografica di Carosone si concentra nell’arco di pochi anni, dalla metà dei Cinquanta al 1960, quando si ritirò dalle scene per ritornarvi sporadicamente in occasione di eventi televisivi che ne celebravano la carriera, tournées e re-incisioni dei suoi classici.