Pubblicato il
28-06-2023

Sanremo – Gli anni novanta

Sanremo – Gli anni novanta

Il Festival non è più (solo) una gara musicale. È l’evento che più aderisce all’idea italiana di televisione e come tale esonda dai pur ampi confini dell’universo mediatico per imporsi come tradizione nazional-popolare.

L’edizione del 1990 rinnova l’abbinamento fra italiani e stranieri, ma solo per una stagione. Ormai è difficile trovare cantanti disposti ad accettare il rischio. Vincono i Pooh con Dee Dee Bridgewater (Uomini soli). Secondo Toto Cutugno, ma Gli amori deve molto a Ray Charles.

L’edizione del 1991 passerà come una delle migliori di sempre. A vincere è Riccardo Cocciante (Se stiamo insieme) davanti a Renato Zero (Spalle al muro) e Marco Masini con Perché lo fai, prima nelle vendite. Fra gli evergreen Spunta la luna dal monte (Bertoli con i Tazenda), Gli altri siamo noi (Tozzi) e Oggi un dio non ho (Raf).

Il 1992 è ancora anno di cantautori: vince Luca Barbarossa (Portami a ballare) ma la rivelazione è Aleandro Baldi, primo nella sezione giovani. Non amarmi (con Francesca Aleotta) sarà il tormentone dell’anno.

Nel 1993 per la prima volta vince il rock, con Mistero di Enrico Ruggeri. Secondo Cristiano De Andrè (Dietro la porta), terze Grazia Di Michele e Rossana Casale (Gli amori diversi). Tra i giovani si distingue Laura Pausini (La solitudine).

L’anno dopo (1994) le Nuove Proposte premiano il belcanto di Andrea Bocelli (Il mare calmo della sera). Tra i Big vince Baldi (Passerà) davanti a Giorgio Faletti (Signor tenente) e alla neo-promossa Pausini (Strani amori).

La tendenza del decennio è promuovere una nuova generazione di interpreti e nel 1995 trionfa Giorgia (Come saprei) davanti a Morandi e Barbara Cola (Un amore).

Nel 1996 Ron e Tosca (Vorrei incontrarti fra cent’anni) battono sul filo di lana il surrealismo di Elio e le Storie Tese (La terra dei cachi).

Le ultime edizioni scivolano via senza lasciare tracce significative. Il duo meteora dei Jalisse firma il 1997 (Fiumi di parole), Annalisa Minetti il 1998 (Senza te o con te), e Anna Oxa sigilla il decennio bissando il successo del 1989 (Senza pietà, 1999).