Pubblicato il
28-06-2023

Sanremo – Gli anni ottanta

Sanremo – Gli anni ottanta

Negli anni dell’edonismo di massa il Festival si sottopone a un lifting radicale per riemergere dalle secche in cui si dibatte da tempo.

Nel 1980 la manifestazione sale all’ottavo posto tra i programmi più visti e dall’anno successivo si insedierà stabilmente al primo posto, superata solo dalle partite dell’Italia. Dopo un’annata di rodaggio in cui vince Cutugno (Solo noi), nel 1981 la RAI torna a collegarsi per tutte e tre le serate e vince Alice con Per Elisa. Il secondo posto di Loretta Goggi (Maledetta primavera) contribuisce al rilancio con mezzo milione di copie vendute. Piacciono gli esordienti Barbarossa (Roma spogliata), Mannoia (Caffé nero bollente) e De Crescenzo (Ancora), ma il mercato premia i Ricchi e Poveri (Sarà perché ti amo).

Nel 1982 la vittoria arride a Riccardo Fogli (Storie di tutti i giorni), davanti ad Al Bano e Romina (Felicità). Due gli esordi epocali: Vasco Rossi e Zucchero. L’anno seguente le canzoni in gara diventano 36, con un podio tutto rosa: Tiziana Rivale (Sarà quel che sarà), Donatella Milani (Volevo dirti) e Dori Ghezzi (Margherita non lo sa) ma le vendite premiano Vita spericolata (Vasco), 1950 (Minghi), L’italiano (Cutugno) e Vacanze romane (Matia Bazar).

L’edizione 1984 è all’insegna della tradizione: primi Al Bano e Romina (Ci sarà), seguiti da Toto Cutugno (Serenata) e Christian (Cara).

Nel 1985 si affermano i Ricchi e Poveri, con Se m’innamoro, a 15 anni dal primo tentativo. Intanto monta il talento di Ramazzotti (Una storia importante), che vincerà l’anno dopo, 1986, con Adesso tu. Dietro di lui Renzo Arbore (Il clarinetto).

L’edizione 1987 premia il trio Morandi Tozzi Ruggeri (Si può dare di più). L’anno seguente (1988) tocca a Massimo Ranieri (Perdere l’amore) mentre Reitano canta Italia Italia e Tullio De Piscopo riempie le discoteche con Andamento lento.

Il 1989 consacra Anna Oxa (Ti lascerò), ma i protagonisti sono gli ospiti: Elton John, Boy George, Europe, Ray Charles, Simply Red. Tra i volti nuovi: Mietta, Jovanotti e Francesco Salvi. Il Festival ha riguadagnato credibilità ma gli ascolti, nell’era del pluralismo televisivo, non sono più quelli di una volta.